Intelligenza artificiale: dalla teoria alla pratica

Il 26 maggio 2025, il Rotary Club Torino Subalpina ha ospitato una serata dedicata a un tema tanto attuale quanto misterioso: l’intelligenza artificiale. A guidarci è stata la nostra socia Giovanna Giordano, informatica della prima ora (si è laureata quando i floppy disk erano grandi come piatti da dessert), che è riuscita nell’impresa non banale di parlare di IA senza far sbadigliare nessuno.

Dopo una biografia ironica letta dal Presidente – scritta, ça va sans dire, in collaborazione con ChatGPT – Giovanna ha mostrato come l’intelligenza artificiale sia molto più vicina alla nostra vita quotidiana di quanto pensiamo. Dalla scrittura automatica alla generazione di immagini, passando per le traduzioni istantanee e i suggerimenti musicali (più o meno azzeccati), l’IA è ormai ovunque.

L’intelligenza artificiale in teoria

La serata ha toccato temi chiave: un pizzico di storia (sì, esisteva anche prima di ChatGPT), il funzionamento delle reti neurali spiegato come si farebbe con i bambini, e un tour tra i principali strumenti oggi disponibili – da Copilot a Gemini, passando naturalmente per ChatGPT, descritto come uno scolaro modello capace di rispondere a svariate richieste e, qualche volta, di fare anche errori grossolani. Il tutto con un occhio attento alla riservatezza dei dati e alla responsabilità nell’uso di questi strumenti.

Qualche esempio pratico

Non sono mancati gli esempi pratici. Prima di tutto abbiamo messo alla prova ChatGPT con varie domande sul Rotary International, sul Distretto e sul nostro stesso Club. Ha sempre risposto correttamente, dimostrando di essere capace non solo di pescare informazioni dalla sua base di conoscenza acquisita in fase di apprendimento, ma anche di andare a leggere dati sul web.

Poi abbiamo provato NotebookLM, un’applicazione di Google ancora non molto nota, facendo generare una conversazione vocale per spiegare che cos’è il Rotary.

Per usare l’IA ci vuole intelligenza naturale

In chiusura, l’invito è stato chiaro: usare l’IA con curiosità, spirito critico e una buona dose di consapevolezza, perché l’intelligenza rtificiale non è un mostro da temere, ma uno strumento da conoscere e usare con giudizio. Giovanna ha ricordato che quella che usiamo oggi è la peggiore che useremo mai. Il che, tradotto dal linguaggio tecnico, significa: prepariamoci, il meglio (o il peggio?) deve ancora venire. Il consiglio finale? Invitate l’IA al tavolo, ma tenete sempre il cervello acceso.

La serata si è conclusa con molti interventi dei presenti in un clima partecipato, curioso, aperto al confronto.

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